IL PROGRAMMA PER IL TRIENNIO 1999 - 2001

Con il programma triennale 1999-2001 il Progetto AVI è entrato in una nuova fase. Dopo la fase di censimento, svoltasi agli inizi degli anni 90, e la fase di organizzazione dell’archivio condotta dal 1993 al 1998, la nuova fase si configura come quella dell’analisi e dell’utilizzo delle informazioni storiche e della loro integrazione con altre informazioni geologiche ed idrologiche, a supporto della pianificazione territoriale e della definizione della pericolosità e del rischio geologico ed idraulico.

La legge 267, del 3 agosto 1998, emanata a seguito degli eventi alluvionali della Campania del maggio del 1998, ha riproposto l’attenzione sulla centralità del tema della difesa del suolo. Fra gli strumenti che l’atto d'indirizzo della nuova normativa prevede debbano essere utilizzati per la definizione della pericolosità e per la perimetrazione delle aree soggette a maggior rischio vi sono le informazioni raccolte, organizzate e rese disponibili dal progetto AVI. Questo costituisce un riconoscimento importante del ruolo di supporto che l’informazione storica, ed in particolare quella raccolta nell’ambito del progetto AVI, ha nell’individuazione e nella definizione del rischio geologico ed idraulico.

Le attività svolte nell’ambito del progetto AVI fino al 1998 hanno portato alla realizzazione di un archivio e di un catalogo degli eventi calamitosi occorsi in Italia che, pur non rappresentando una mappa del rischio o della pericolosità idrogeologica, consentono di avere una visione sinottica, la più accurata ed aggiornata ad oggi possibile, della distribuzione delle catastrofi idrogeologiche avvenute nel paese. Nel corso del triennio 1999-2001 le attività di ricerca hanno l’obiettivo di verificare la reale possibilità di utilizzo dell’archivio AVI per la valutazione e la perimetrazione delle condizioni di pericolosità da frana e da inondazione. Per inquadrare le attività svolte dalle unità operative nel corso del 1999 nella prospettiva più ampia del progetto triennale, di seguito vengono riproposti gli obiettivi del programma triennale 1999-2001.

 

IL PROGRAMMA TRIENNALE

Il successo dei prodotti realizzati nel corso degli ultimi anni ed i recenti riconoscimenti istituzionali dell'importanza dei risultati raggiunti dal progetto AVI, indicano senza alcun dubbio che la raccolta, il reperimento, la sistemazione e l'analisi d'informazioni storiche sulle catastrofi idrogeologiche devono continuare. Si pone tuttavia un interrogativo di fondo: ora che si dispone di una così grande mole d'informazioni, come la si può utilizzare per migliorare le nostre capacità di definire le aree soggette a rischio e di prevedere gli eventi catastrofici?

Dopo la fase iniziale di censimento, svolto agli inizi degli anni '90, le attività del progetto AVI si sono concentrate essenzialmente nell'organizzare ed informatizzare i dati esistenti, nell'aggiornare l'archivio per gli anni più recenti, e nello sviluppo di sistemi e prodotti per la diffusione dell'informazione disponibile. Compiti complessi e costosi che verranno sicuramente proseguiti nel triennio. A questi dovranno essere affiancate nuove attività mirate ad ampliare l'intervallo temporale dell'archivio AVI, nonché ad indagare, ad ampio spettro, i possibili utilizzi ed i limiti dell'informazione storica per la definizione della pericolosità e del rischio geologico-idraulico.

In quest'ambito, nel triennio 1999-2001, ci si propone di:

-        mantenere, aggiornare, raffinare ed incrementare l’archivio, anche estendendo a ritroso nel tempo la ricerca storica, valutando il grado di completezza, l'affidabilità e la rappresentatività dell'informazione;

-        ampliare e migliorare le funzionalità del sistema informativo, anche potenziando gli strumenti per la diffusione dei dati; e

-        sperimentare possibili applicazioni dell'informazione storica, producendo cataloghi tematici, caratterizzando i maggiori eventi meteo-idrologici che hanno prodotto catastrofi idrogeologiche, ed individuando linee guida per l'utilizzo dell'archivio AVI nella definizione della pericolosità geologica ed idraulica.

 

Manutenzione, aggiornamento ed incremento dell'archivio

Il valore di una serie storica risiede principalmente nella sua lunghezza e nella sua completezza. Per questo motivo la manutenzione e l'aggiornamento dell'archivio resta uno degli obiettivi prioritari del progetto. Nel corso del triennio si prevede di aggiornare l'archivio a tutto il 1998 e di sperimentare la possibilità di implementare un aggiornamento speditivo in tempo reale. L'informazione sarà reperita essenzialmente nei quotidiani locali, utilizzando le tecniche e le metodologie già sperimentate con buoni risultati per i precedenti aggiornamenti. All'aggiornamento sarà affiancata l'integrazione dell'archivio, ottenuta estendendo la finestra temporale di interesse ed analizzando in dettaglio archivi, emeroteche e repertori non consultati in modo esaustivo durante la fase di censimento e di aggiornamento.

L’esigenza di integrare l’archivio scaturisce da due ordini di fattori. Il primo si riferisce al fatto che, nella fase di progettazione dell’archivio medesimo fu deciso di utilizzare, come fonte primaria d’informazione, la produzione giornalistica novecentesca. Ciò ha permesso di giungere in tempi brevi alla raccolta di una grande mole di dati, a scapito della loro omogeneità territoriale. Ne è risultata una casistica di eventi la cui ripartizione è dipendente dalle diverse condizioni di progresso culturale e sociale proprie di ogni ambito territoriale. Il secondo fattore si riferisce alle modalità operative della raccolta dei dati, effettuata da gruppi di lavoro con caratteristiche  e professionali sensibilmente diverse. Ciò ha ovviamente aggravato la non uniformità della qualità dell’archivio per le diverse parti del paese. La scelta di integrare localmente l'archivio AVI attraverso l'analisi di fonti cronachistiche ed archivistiche puntuali, di grande dettaglio, non ha lo scopo di ampliare in modo sistematico l'intero archivio, quanto piuttosto quello di esplorare i limiti dell'archivio esistente in diverse realtà territoriali e culturali, di valutare e confrontare serie storiche dettagliate, ma limitate ad aree geografiche limitate, e di stimare le risorse ed i tempi necessari ad un approfondimento generalizzato e sistematico dell'archivio AVI.

La necessità di estenderne la finestra temporale nasce dalla scelta di fare iniziare la raccolta dei dati al 1918: periodo in cui lo stato italiano aveva dato avvio ad una serie di iniziative di organizzazione dei servizi a scala nazionale. In tal modo, è stato possibile reperire dalle fonti giornalistiche dati di eventi idrologici confrontabili con quelli del Servizio Idrografico, ma con la perdita della memoria di eventi estremi con tempi di ritorno superiori a secolo. L'estensione della finestra temporale dell’archivio mediante l’impiego di repertori e compilazioni storiche, fonti seriali ottocentesche, riviste ed atti accademici, ecc. permetterà pertanto di espandere il periodo di riferimento dell’archivio AVI dagli attuali 80 anni a 150 anni e, localmente, anche oltre. Questo consentirà di colmare la lacuna relativa agli eventi estremi con tempi di ritorno prossimi al secolo.

  Potenziamento del sistema informativo

Il sistema informatico del progetto AVI è passato negli anni, da uno strumento semplice ed essenzialmente sperimentale per la diffusione delle informazioni storiche, ad un vero e proprio sistema integrato ad uso di amministrazioni ed enti pubblici, ricercatori, e singoli cittadini interessati, a vario titolo, al tema del dissesto idrogeologico in Italia. A seguito della legge 267/1998 le richieste di informazioni, dati e pubblicazioni (in particolare il catalogo nazionale ed il software Mappavi), e gli accessi ai server del progetto AVI, sono aumentate. La mole di informazioni oggi disponibile e quella prevedibilmente acquisibile rendono indispensabile un supporto informatico e tecnologico per migliorare ed incrementare la diffusione dell'informazione, e per agevolare le attività di ricerca, stoccaggio ed elaborazione dell'informazione.

L'obiettivo strategico è quello di trasformare il sistema informativo nel motore del progetto. Nel triennio si prevede in particolare di aumentare l'informazione disponibile in formato digitale, di migliorare i sistemi per la sua elaborazione e la sua diffusione, di produrre nuove cartografie sinottiche e nuovi cataloghi e di distribuirli in forma sia cartacea che digitale.

Utilizzo dell'informazione storica

L'utilizzo dell'informazione storica costituisce il vero punto innovativo dell’attività per il triennio 1999-2001. Ci si propone in effetti di valutare e sperimentare diverse possibilità di utilizzo dei dati e delle informazioni storiche già disponibili, o che verranno raccolte nel triennio. La sperimentazione si prevede segua tre fronti: la definizione di cataloghi tematici sui danni alle persone ed alle infrastrutture; la produzione di un catalogo ragionato degli effetti al suolo prodotti da eventi estremi; e l'individuazione e la sperimentazione di tecniche e metodi per l'integrazione dell'informazione storica con informazioni geomorfologiche ed idrologiche tradizionali, per una migliore definizione della pericolosità geologica ed idraulica.

La produzione di cataloghi tematici degli eventi che hanno causato danni alle persone ed alle infrastrutture ha lo scopo di definire la frequenza e l'intensità degli eventi potenzialmente più pericolosi. I cataloghi si rivelerebbero utili anche in campo assicurativo e, per confronto con dati già disponibili per altri tipi di catastrofi (naturali e non), per stimare il "reale" impatto economico degli eventi di frana e di inondazione, nonché per valutare i livelli di rischio socialmente accettabili. Ove venisse giudicato significativo od importante, si provvederà anche a preparare per la stampa una nuova edizione della carta sinottica mirata alla diffusione dei dati sui danni prodotti dalle calamità idrogeologiche.

Sulla falsariga di quanto sviluppato nel settore sismologico, la realizzazione di un catalogo nazionale degli eventi meteorologici estremi che hanno prodotto frane ed inondazioni ha l'obiettivo di definire i caratteri fisici (meteorologici, idrologici, geologici) e socio-economici (tipo ed estensione dei danni) degli eventi dimostratisi più catastrofici. A partire dalle relazioni di sintesi, redatte dalle unità operative al termine della fase di censimento, e dall'attenta analisi del catalogo degli eventi, verranno individuati gli eventi meteo-idrologici maggiori che hanno prodotto catastrofi idrogeologiche. Per ciascun evento si tenterà di definire il tipo e l'estensione degli effetti al suolo, anche affinando l'informazione oggi disponibile, e di confrontarla con le informazioni meteorologiche, idrologiche e geologiche disponibili.

Infine, verranno messe a punto linee guida per l'utilizzo dell'informazione storica, ed in particolare di quella raccolta nell'archivio AVI, per la definizione della pericolosità geologica ed idraulica. Questa attività si rende necessaria per far fronte ad utilizzi errati, o quantomeno discutibili o non appropriati (alcuni dei casi anche recenti), delle informazioni storiche raccolte e distribuite dal progetto AVI.

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