Le attivitā condotte nell'ambito del progetto sono molteplici e si possono, in linea di massima, ricondurre a 4 principali:

Il Censimento

Il censimento dell'informazione storica rappresenta senza dubbio l'attività più importante condotta nell'ambito del progetto AVI e quella che più lo caratterizza. La fase di censimento iniziale venne realizzato da 17 gruppi di ricerca distribuiti su tutto il territorio nazionale che coinvolsero oltre 300 fra esperti, ricercatori ed operatori tecnici. Durante questa fase furono consultati 22 quotidiani locali, per un totale di oltre 350.000 copie di giornale; vennero reperite ed analizzate circa 1000 pubblicazioni tecniche e scientifiche  e vennero realizzate interviste a 150 esperti nel settore dei movimenti franosi e delle inondazioni.

Successivamente si è provveduto ad estendere il censimento al periodo 1991-1994 attraverso la lettura sistematica di 55 quotidiani locali, per un totale di oltre 70.000 copie di giornale consultate. Durante la fase di aggiornamento sono state reperite numerose informazioni relative anche ad eventi verificatisi prima del 1991.

E' stata programmata ed a breve avrà inizio una seconda fase di aggiornamento che dovrà coprire il periodo 1995-1996. L'aggiornamento verrà anche in questo caso realizzato attraverso la sistematica consultazione di numerose testate locali. Verranno inoltre analizzate per ricercare notizie storiche le oltre 1800 pubblicazioni edite dal GNDCI.

La validazione

L'attività di validazione comprende la valutazione del grado di completezza e di affidabilità dell'archivio storico ed in particolare il controllo della consistenza dell'informazione in esso contenuta.

L'archivio digitale ha subito, dalla sua creazione nel 1992 ad oggi, numerose trasformazioni. La struttura attuale è costituita da due database, uno per le frane ed uno per le inondazioni, ciascuno composto da oltre 20 tabelle relazionate fra loro in modo complesso.

Dopo alcune preliminari valutazioni del contenuto e della congruità dell'archivio, si è provveduto ad effettuare una completa verifica sintattica e grammaticale delle oltre 34.000 schede che attualmente costituiscono l'archivio digitale. E' in avanzata fase di realizzazione il controllo di congruità formale fra le schede "cartacee" prodotte in fase di censimento e le schede "digitali" che costituisco l'archivio digitale.

La diffusione

Nell'ambito dell'attività di diffusione sono stati fatti sforzi mirati a rendere il più possibile nota e fruibile l'informazione storica censita. Più in dettaglio:

L'utilizzo

L'utilizzo dei dati storici rappresenta uno degli aspetti più interessanti ed importanti del progetto. I dati dell'archivio digitale sono già stati utilizzati da numerose amministrazioni, ed in particolare da alcune Autorità di Bacino, nella preparazione di cartografie e documenti tematici relativi al dissesto idrogeologico ed al rischio ad esso associato.

E' stato anche sperimentato l'utilizzo dei dati storici relativi a frane ed inondazioni per la definizione della pericolosità idrogeologica a scala regionale o di bacino idrografico. Le sperimentazioni sono state condotte nel bacino del fiume Tevere.

Nel bacino del Tevere sono 894 le località colpite da 1689 eventi di frana e 324 le località colpite da 1232 eventi di inondazione.

L'istogramma mostra in ascissa il numero di località colpite da inondazioni ed in ordinata il numero di inondazioni di cui si ha notizia in ogni località, ovvero la frequenza delle località storicamente colpite da inondazioni. E' evidente come il numero di località colpite sia elevato (324) ma come il numero di località colpite in modo ricorsivo (in blu) sia limitato. Grafici simili sono stati preparati per tutte le regioni italiane. Nella maggior parte delle regioni il numero di località colpite è elevato, a conferma di quanto sia diffuso il fenomeno delle alluvioni, ma anche che le località colpite con maggiore ricorrenza sono un numero contenuto.

Sono anche state condotte sperimentazioni tese a valutare la possibilità di utilizzare i dati storici per la definizione di soglie d'allerta o d'allarme regionali od a scala di bacino.

I grafici riportano, rispettivamente per l'idrometro di Ponte Nuovo di Torgiano, a sud di Perugia, e per l'idrometro di Ripetta, a Roma, le relazioni esistenti fra l'occorrenza di catastrofi idrogeologiche, ovvero di frane e di inondazioni, e le condizioni idrologiche del bacino. Le informazioni sulle catastrofi idrogeologiche sono state ricavate dall'archivio storico. Le informazioni relative alle condizioni idrologiche del bacino sono state ottenute dall'analisi dei dati di portata media giornaliera pubblicati dal Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale. Gli eventi maggiormente calamitosi (quadrati rossi), per i quali si sono verificate frane ed inondazioni, sono localizzati ove le condizioni idrologiche sono più severe (maggior portata giornaliera e maggior volume di piena).

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